SISTERS WITH TRANSISTORS
di Laura Gramuglia
Si intitola Sisters with Transistors ed è un documentario che narra una storia mai raccontata: quella delle pioniere della musica elettronica, compositrici, artiste che hanno abbracciato le macchine e le loro tecnologie per trasformare completamente il modo in cui produciamo e ascoltiamo la musica oggi. Il lavoro della regista franco-tedesca Lisa Rovner ripercorre un tratto fino a oggi inesplorato della musica elettronica, lo fa attraverso le donne visionarie le cui sperimentazioni radicali con le macchine hanno ridefinito i confini della musica.
Come capita di ricordare spesso tra queste pagine, la storia del lavoro delle donne è stata a lungo una storia di silenzio, delegittimazione, rimozione. La musica non fa eccezione. Lisa Rovner impone invece alla memoria collettiva dieci musiciste che non si possono più ignorare una volta scoperte: Clara Rockmore, Daphne Oram, Bebe Barron, Pauline Oliveros, Delia Derbyshire, Maryanne Amacher, Eliane Radigue, Suzanne Ciani e Laurie Spiegel. Pioniere non solo dal punto di vista compositivo, ma anche da quello tecnico, grazie alla costruzione vera e propria degli strumenti, all’elaborazione di dati e tecniche all’avanguardia.
La compositrice americana Laurie Spiegel racconta “Noi donne eravamo particolarmente attratte dalla musica elettronica quando la possibilità che una donna componesse era di per sé controversa. L’elettronica ci ha permesso di creare musica che potesse essere ascoltata da altri senza dover essere presa sul serio dall’establishment dominato dagli uomini”.
Con il più ampio contesto sociale, politico e culturale del XX secolo come sfondo, il documentario rivela una lotta di emancipazione unica, ripristinando il ruolo centrale delle donne nella storia della musica e della società in generale.
Impossibile poi non restare incantati dalla tenacia con la quale Clara Rockmore persegue la propria carriera, fino alla fine. Costretta ad abbandonare presto lo studio del violino a causa di problemi alle ossa dovuti alla malnutrizione, negli anni Venti individuò nel neonato theremin uno strumento che le permetteva di accordare il suo orecchio assoluto e la sua approfondita conoscenza della teoria musicale a un’esecuzione che lei stessa paragonava al battito d’ali di una farfalla. Considerata la più grande e influente thereminista della storia, Rockmore sviluppò una propria tecnica esecutiva basata sul movimento delle dita e della mano, il cosiddetto fingering, che le permise accuratezza e velocità di esecuzione anche nei passaggi più rapidi. Questa soluzione riuscì a elevare il theremin – fino ad allora utilizzato per effetti speciali e nella creazione di atmosfere cupe – alla dignità di strumento musicale classico, con timbri che vanno dal violoncello alla voce umana. Grazie al suo contributo lo strumento fu migliorato con una più rapida risposta del volume, una maggiore estensione di note e un tono del suono più caldo. Lo stesso Léon Theremin lavorò allo strumento che Clara Rockmore portava in giro nei teatri.
Con Laurie Anderson come voce narrante, Sisters with Transistors si rivela da subito un affascinante viaggio attraverso la trasformazione della musica elettronica, considerata a lungo un affare per soli uomini in subbuglio per cavi e congegni. Un genere che non solo ha cambiato la produzione, ma nei suoi effetti ad ampio raggio ha anche trasformato i termini stessi del pensiero musicale. Sisters with Transistors è più della semplice evoluzione di quel genere: è la storia di come ascoltiamo e del ruolo critico, ma poco noto, che le donne giocano in questa partita. E ora, grazie a Lisa Rovner, ne conosciamo anche i nomi e i cognomi.
ROCKET GIRLS #12 | SISTERS WITH TRANSISTORS
La Playlist che accompagna l’articolo è una selezione di Laura “Rocket Girls“
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