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NOTE EMERGENTI: RITA ZINGARIELLO
di Michele Neri

Mi piacciono i giochi di parole semplici e gli ossimori, anche se un po’ forzati come quello del titolo di questa rubrica. Note quindi, come sostantivo indica quelle musicali ma come aggettivo è semplicemente il femminile plurale di noto ovvero famoso, conosciuto. Termine quindi in contrasto con quello che segue: emergente.

Ma nella scena musicale italiana di oggi si sa che una parafrasi azzeccata è “Un’emergente è per sempre”.

Ho usato l’apostrofo perché qui si parla di canzone al femminile e la prima artista che presentiamo ha centinaia di concerti alle spalle, diversi dischi all’attivo e importanti collaborazioni. Per molti però è una cantautrice emergente. È invece “nota” a coloro che seguono con le antenne dritte la nuova musica italiana. E qui parliamo della sua discografia, ve la raccontiamo con un po’ di passione e tanta speranza di invogliarvi ad ascoltare le sue canzoni. Per farvi un’idea, per alimentare la curiosità che tutti noi che seguiamo la musica e le canzoni, portiamo dentro.

Rita Zingariello, ecco la prima protagonista di Note Emergenti, pubblica un mini album autoprodotto nel 2008 (È ALBA). 

Lo stile di Rita è un po’ acerbo e c’è una certa ricerca di sicurezza sia nella composizione sia negli arrangiamenti. Però il talento c’è e si vede, sin dall’iniziale Cantautore. Molto bella anche L’odore del mare ma tutto il disco è di buon livello e solo il confronto con le opere mature che seguiranno, avalla qualche riserva espressa. 

Tre anni dopo Rita registra SCIVOLI (2011), un extended play rimasto inedito, realizzato con un trio di musicisti e con una tendenza a una canzone/jazz raffinata. 

POSSIBILI PERCORSI (Digressione Music) è il primo album ed esce nel 2014 con gli arrangiamenti di Phil Mer, musicista che condivide con la Zingariello anche la produzione. Tutto sembra più riuscito in queste dieci canzoni. Risalire, ripresa nel disco successivo, Eroe, pubblicata su singolo nel 2015, la ritmata Incondizionatamente e la più dolce Aldilà delle stelle sono, con le altre canzoni, prova della maggiore armonia che la cantautrice raggiunge tra musiche, testi e suoni. 

Sintesi che si fa perfetta in IL CANTO DELL’APE (Volume!, 2018): Amsterdam, Il canto dell’ape e Ballo ferma sono un trittico d’apertura molto efficace e fanno da preludio a un album bellissimo e originale. Incisive anche Senza nota sul finale, Preferisco l’inverno e Il gioco della neve (terzo singolo dopo Amsterdam e Il canto dell’ape). 

Dopo un periodo di pausa, Rita pubblica, autoproducendosi un ambizioso doppio album live (I GIGANTI E LA BAMBINA / COVER A RICHIESTA in cui racchiude, nella prima parte, una serie di cover, affondando le mani – e la voce – in repertori classici come quelli di Battisti, Modugno, Tenco, Dalla e De Gregori. La seconda parte invece comprende brani che sono state chieste alla cantautrice pugliese da amici ed appassionati. Qui il repertorio si fa curioso, troviamo Certi piccoli fiumi di Gianmaria Testa assieme a Matte Kudasai dei King Crimson, e ancora Motta e Sia, Mango e Giuni Russo, Ivano Fossati e i Beatles. Un viaggio variopinto nella musica italiana e internazionale con la costante di arrangiamenti perfetti e la voce cristallina di Rita che vola sicura, quasi spavalda al confronto di tali monumenti.

L’evoluzione di Rita Zingariello, come compositrice e come interprete, è abbastanza netta riascoltando i suoi dischi in sequenza, come ho fatto io per giorni e giorni.

Dove porterà il talento e la curiosità di Rita? Sarà bello scoprirlo.

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