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PSICOCOSE | RICOMINCIARE
di Martina Baiocchi

Benvenuti in PsicoCose: un’occasione di pausa e di riflessione su quello che accade e su ciò che noi proviamo nel vederlo accadere.

Da un anno a questa parte stiamo vivendo un periodo di rivoluzione di diversi aspetti della nostra quotidianità: dal lavoro alla famiglia, dal tempo libero alla vita sociale. Di giorno in giorno dobbiamo fare i conti con degli imprevisti, affrontare nuove sfide e soprattutto, la maggior parte di noi, si trova immerso in uno stato di confusione e di perdita di riferimenti. Manca la possibilità di prevedere e progettare, due caratteristiche che solitamente aumentano la speranza negli esseri umani. Si può fare fatica a dormire, a concentrarsi, si può riportare una stanchezza diffusa e avere crisi di rabbia. In generale sono aumentati i vissuti di ansia, rabbia, tristezza e paura che, pur essendo normali, facilitano la comparsa di sintomi legati allo stress. Più precisamente si parla di paura dell’ignoto: “Una minaccia incerta, poco chiara e imprevedibile in termini di tempo, intensità, frequenza o durata e suscita una sensazione generalizzata di apprensione e ipervigilanza”.

In particolare il settore delle arti performative ha anche dovuto fare i conti con stress finanziari, con minacce di chiusura (e altre purtroppo attuate) di diverse organizzazioni e con l’incognita della realizzabilità delle esibizioni live. Amy Littlewood, in un articolo dell’estate scorsa sull’Huffington Post UK, descrive bene cosa ha provato quando si è vista cancellare un evento dopo l’altro senza che potesse fare niente: è stato come se le fosse stato sfilato improvvisamente il tappeto da sotto ai piedi. Inoltre sottolinea gli effetti che lo stop forzato della pandemia sta avendo sugli artisti: mancanza di motivazione e senso di isolamento, ansia e perdita della fiducia in se stessi e nelle proprie capacità a causa della minore esposizione alla alta pressione dell’ambiente artistico e della diminuzione della frequenza di esibizioni.

Alcuni esperti hanno individuato due modi che possono aiutare a combattere il disagio psicologico: l’autoconsapevolezza e l’accettazione delle proprie emozioni. Provare a prendere consapevolezza dei propri sintomi e di ciò che si prova è un primo passo per rendere l’emozione meno minacciosa e, soprattutto, cercare di conviverci, invece di combatterla, può essere di grande aiuto e porta ad accettare la propria condizione in maniera aperta e non giudicante.

Ci si auspica, adesso, di entrare in una nuova fase di questo periodo “buio”, dando spazio a nuove speranze grazie a nuove soluzioni e graduali aperture. Per gli artisti, piano piano, vengono fuori nuove opportunità di esibirsi e quindi occasioni per recuperare la pratica e anche un parziale senso di controllo della propria vita e della propria carriera.

Per concludere vi lascio con le parole del gruppo Fast Animals and Slow Kids a proposito del Concerto del Primo Maggio: “l’emozione di tornare sul palco è stata enorme: mentre parlavamo c’era la musica sotto, e i rumori dei tecnici che lavoravano, qualcosa che non sentivamo da troppo tempo e che invece in tour ti accade sempre, è stato scioccante. Ma è stato anche bellissimo vedere tutti lavorare di nuovo insieme, erano tutti carichi, con tanta voglia di ricominciare. E molto amore per tutti“.

Al prossimo mese con PsicoCose!

Crediti:

L’immagine di copertina è una illustrazione dedicata di @chimbo.gne [IG]

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